Il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, Walter Ricciardi, ha parlato in modo critico della pandemia in Italia.
Il docente di Igiene all’università Cattolica nonché consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, Walter Ricciardi, è una delle figure più autorevoli del panorama medico-scientifico italiano. Il consigliere di Speranza ha parlato nuovamente della pandemia in Italia.
Le dichiarazioni del consigliere Speranza
“Una lezione che il genere umano avrebbe dovuto apprendere anche nelle centinaia di migliaia di anni precedenti di lotta contro le epidemie, ma che almeno in questa pandemia ancora in corso dovrebbe essere ben chiara: nei periodi più favorevoli a combattere i virus, quelli primaverili ed estivi, non bisogna abbassare la guardia e, allo stesso tempo, bisogna prepararsi per quando si creano le condizioni sfavorevoli, attese in autunno. Non mi pare che si stia facendo nulla di tutto questo”, dichiara Ricciardi.
Stando alle parole del consigliere di Roberto Speranza, anche in estate “registriamo momenti di crescita dei contagi, come quando lo scorso anno abbiamo avuto i casi importati da Croazia e Grecia. E questo dovrebbe tener sveglio il nostro ‘sistema d’allarme’ e la cautela. Purtroppo l’essere umano, rispetto al contrasto ai virus, sembra avere una memoria molto corta. Non solo non impara dalla lunga storia delle epidemia ma anche a distanza di due anni sembra che i ricordi degli errori fatti siano scomparsi“.
Eliminare l’isolamento dei positivi, stando a Ricciardi, è “una pessima idea”. Come mai? “Il testing, il tracciamento, l’isolamento sono tutte misure essenziali per il controllo dell’epidemia. E nel momento in cui si perde il controllo della circolazione virale il rischio è imbattersi nel problema solo quando chi si infetta viene ricoverato o muore”.
Per Walter Ricciardi, “se si vuole controllare l’epidemia, bisogna seguire i canoni che ormai da centinaia di anni vengono insegnati in sanità pubblica. Sono criteri elaborati in Italia, dalla Serenissima Repubblica di Venezia nel 1500, insegnamenti consolidati ed efficaci. Non seguire testing, tracciamento e isolamento significa permettere che aumenti il numero delle persone contagiate, dei malati, dei morti e prolungare gli effetti negativi della pandemia anche in termini di economia”.